Stay focused! Il geografo di Vermeer e la lezione di Alex Zanardi

Jan Vermeer, Geografo, 1668-1669 circa


Un uomo intento a studiare le sue carte. Sono fogli di grandi dimensioni, di certo sta calcolando qualcosa. Con una mano tiene fermo un libro e le sue carte, con l’altra regge un compasso. Dietro di lui intravediamo una carta, appesa al muro, e un armadio, su cui si trova un mappamondo: probabilmente sono altri oggetti del suo lavoro.

La luce illumina la stanza provenendo da una sola direzione: la finestra alla sua destra. È sempre così nei quadri di Vermeer.

Ma lo studioso, un geografo, come recita il titolo del dipinto e come indoviniamo dai suoi strumenti di lavoro, non è attento alle sue carte. Il suo sguardo scivola fuori, verso la finestra, all'esterno. Tanto che la mano che regge il compasso è rimasta sospesa a mezz'aria, e sul suo volto si è dipinta un’espressione di sorpresa.

Chi o che cosa hanno distratto il geografo?

Non possiamo saperlo. Possiamo immaginare che qualcosa sia successo là fuori, per strada, forse è passato qualcuno, oppure un piccolo evento ha distolto la sua attenzione.

Se era già difficile ai tempi di Vermeer, quanto più è difficile rimanere concentrati sui propri obiettivi e programmi per noi oggi, nell'era dei social, internet, smartphone e smart working eccetera eccetera? Moltissimo.

La maggior parte delle immagini e delle news che incontriamo online sono studiate per catturare l’attenzione. E su che cosa? Il punto è proprio questo. L’attenzione è catturata su un articolo, per esempio, ma non perché conti qualcosa il contenuto di quel testo, bensì per un obiettivo diverso: la pubblicità o anche solo i passaggi sul sito in questione, le variabili sono tante.

Fatto sta però, che siamo distratti dai nostri programmi per andare a leggere qualcosa, ma mentre tu cerchi di leggere quella cosa, trovi altri stimoli, e poi altri, all'infinito finché… non compri qualcosa. Per poi ricominciare da capo, all'infinito.

Possiamo immaginare quale dispersione di energie psicologiche e mentali ci sia continuamente richiesto? 

Pare che questo meccanismo porti addirittura una riduzione fino al 10 per cento e oltre del QI potenziale di un individuo.

Personalmente, credo che una buonissima parte dei problemi di lavoro che abbiamo potrebbe risolversi recuperando un po’ di questa energia psicologica che disseminiamo praticamente ovunque senza ottenere alcun risultato…

Un metodo per restare concentrati? Beh, intanto, sembra banale, cominciare a lavorare e togliere le distrazioni.

Cercando un metodo efficace (ce ne sono moltissimi, da quello del pomodoro, come si dice, a molti altri…) mi sono imbattuta in un suggerimento, su questo articolo su The Guardian di qualche tempo fa.

Curiosamente, è lo stesso suggerimento che dava il campione da tutti amato e stimato per la sua forza di volontà e per la sua capacità di essere resiliente: Alex Zanardi.

Si chiama regola del 5. Resistere ancora 5 secondi, diceva Zanardi. Quando si è dato tutto, continuare ancora cinque secondi.

Vale la pena provare!